Se nell’email marketing le newsletter sono senza ombra di dubbio lo strumento più importante di lavoro e di comunicazione con gli utenti e con i clienti, le strategie che ogni marketer può utilizzare per attirare l’attenzione del lettore sono diverse. Tra queste, le GIF animate possono dare quel tocco in più, necessario per convincere a continuare la lettura e magari a cliccare su di un link o su di una CTA.
Gli elementi di forza di una GIF stanno proprio nell’animazione, nella ripetizione continua di alcuni fotogrammi, che avrebbero, sembra, una maggiore capacità di conversione rispetto ad una foto statica; e nella durata estremamente breve, che non distrae dalla lettura del contenuto. Questo per quanto concerne le caratteristiche generali, quelli che spiegano il successo delle GIF. Ma ognuna di loro va utilizzata all’interno delle newsletter con dovizia, senza esagerare e seguendo dei criteri ben precisi, per evitare di ottenere un effetto perverso, opposto a quello desiderato: la fuga dalla newsletter, la mancata lettura dei contenuti e nessuna operazione di “click”, di ri-direzione verso altre pagine.
L’utilizzo di una GIF all’interno delle newsletter deve seguire determinati criteri; quindi, prima di farne uso nelle tue prossime mail, rispondi a questi due semplici insiemi di domande:
- Dove, quando e quanto utilizzare le GIF?
- Come inserirle nella newsletter e come utilizzarle?
All’interno della tua newsletter, una posizione non vale l’altra. Sinteticamente, si potrebbero riassumere le location in tre punti: all’inizio della mail, al di sopra del titolo per attirare l’attenzione del lettore; al centro della mail, tra due paragrafi, per interromperne il flusso del testo e renderlo più scorrevole e meno pesante; alla fine, per non distrarre dal contenuto della mail. A seconda del messaggio che la tua newsletter e la tua GIF vogliono far passare, potrai collocare l’animazione in un posto o in un altro. Per aiutarti a prendere la decisione, potresti effettuare dei test per vedere quale posizione sortisca l’effetto migliore.
Come ogni strumento ad effetto, anche le GIF non vanno utilizzate troppo di frequente, tanto meno in tutte le mail. Se così facessi, dopo un po’ provocherebbero noia e sbadigli nel lettore, anziché attirarne l’attenzione.
Le GIF poi, non devono essere avulse, ma vanno contestualizzate rispetto a quanto stai per dire: in questo senso, si può sostenere che il loro utilizzo dovrà rispondere alla logica del discorso che stai affrontando. Quando il contenuto della newsletter, le CTA, il titolo della mail e gli altri testi lo consentano, allora e solo allora potrai inserire un’animazione. Fermo restando che l’oggetto o l’immagine proposto nella GIF dovrà essere legato a quanto si dice nella mail. Come corollario di quanto appena detto, se è meglio evitare di utilizzare animazioni ad ogni newsletter, allo stesso modo, va scongiurato anche l’utilizzo di più di una GIF per ogni mail. Possono esservi casi particolari, in cui inserirne più di una; ma devono assolutamente rimanere delle eccezioni. Infine, per non dare luogo ad ulteriori distrazioni dalla lettura del contenuto e per non creare situazioni di potenziale conflitto tra elementi, se metti un’animazione, non inserire altre immagini.
Ma quali caratteristiche devono avere le GIF per essere perfette per la nostra newsletter? In realtà non vi sono particolari indicazioni da dare in questo senso, se non che il peso massimo consigliato per una GIF è di 40 KB. Se inserisci l’animazione nel corpo del testo, ricordati di ridurne le dimensioni il più possibile, mantenendone sempre la visibilità, ovviamente. Infatti, se la GIF fosse troppo grossa, distrarrebbe in maniera eccessiva dalla lettura del contenuto. Per restare in tema di caratteristiche, ricorda che se anche la maggior parte dei client di posta elettronica recepiscono senza problemi le animazioni, altri mostrano le GIF come immagini statiche. È il caso, ad esempio, di Windows Phone 7 e di Outlook 2007-2013. Il consiglio, anche in questo caso, è quello di effettuare dei test, prima dell’invio.
Devi sapere infine che molte persone sono portate a cliccare sulle animazioni: quale migliore occasione per inserire un link verso una landing page che vorresti fosse visitata? Se le GIF che trovi disponibili in rete non dovessero bastare a soddisfare la tua sete di animazioni, allora potrai crearne una tutta tua. A questo punto però inserisci il link al tuo sito o al tuo blog nel primo fotogramma. In questo modo, anche chi dovesse visualizzare la GIF in modalità statica, avrà accesso alla tua landing page.
E poi ci sono gli outsiders, che infrangono ogni buona regola e riescono comunque ad essere al top.
Un esempio? Eccolo: la newsletter in formato GIF di Netflix, per annunciare la nuova serie The Punisher.
Decisamente un passo avanti.