Secondo uno studio condotto dal Baymard Institute, che tiene in conto i dati di 41 ricerche condotte dal 2012 ad oggi, il tasso di abbandono dei carrelli è del 69.57%. Questo significa che su 100 persone che fanno shopping online, solo 30 completano effettivamente l’acquisto.
Cosa causa l’abbandono dei carrelli da parte dei clienti? Il Baymard Institute ha scovato tre motivi principali:
• pagamenti eccessivi (che influiscono per il 55%);
• l’obbligo di iscrizione per completare l’acquisto (che dissuade il 34% dei web-surfer);
• modalità d’acquisto troppo complessa e lunga (che impatta per il 26%).
Tuttavia, gli e-commerce di tutto il mondo hanno studiato un metodo molto valido per poter recuperare parte della clientela e convincerla a completare l’acquisto: le e-mail di recupero del carrello. Queste fungono da promemoria per gli utenti, i quali ricevono il messaggio nella loro posta elettronica se lasciano un carrello incompleto. È una sorta di “ultima spiaggia” alla quale gli e-commerce possono ricorrere per aumentare il tasso di conversione. E proprio perché è un’ultima occasione, deve essere sfruttata al massimo delle sue potenzialità.
Ecco quali consigli seguire per convincere i consumatori a investire il loro denaro nell’acquisto di prodotti.
Innanzitutto, per coinvolgere emotivamente l’utente e convincerlo ad acquistare devi farlo sentire parte di una famiglia, al centro del mondo. Questo vuol dire che le e-mail di recupero del carrello devono essere personalizzate.
Come si può personalizzare la mail? La cosa più scontata da fare (anche se non tutti ci pensano) è chiamare l’utente per nome, il quale deve essere inserito sia nell’oggetto che nel corpo del testo (l’utente deve pensare “l’azienda si riferisce proprio a me?”).
E se l’utente non è iscritto, non è impossibile recuperare alcune informazioni a suo riguardo: con il nostro servizio www.rematch.tech è possibile inviare email e sms di retargeting agli utenti anonimi che hanno abbandonato il carrello, sfruttando i cookie di navigazione.
Altro modo per convincere l’utente è curare il linguaggio, che deve essere umano, non robotico e quanto più targetizzato possibile: non sono ammessi errori di battitura, tag ben visibili o segni di punteggiatura mancanti, sinonimi di scarsa professionalità e poca attenzione al cliente.
Il corpo della mail deve contenere gli oggetti “abbandonati a se stessi” e le motivazioni – espresse con delicatezza – che spiegano il valore aggiunto del proprio e-commerce.
Infine, è opportuno lavorare su altri piccoli aspetti. Innanzitutto le tempistiche: invia il messaggio pochi minuti dopo e nei due giorni successivi all’abbandono del carrello, per dimostrare di aver “notato” l’assenza dell’utente. Inoltre, crea un design pulito e accattivante, che catturi l’attenzione del cliente, e cerca di incentivarlo a completare l’acquisto, offrendo sconti o offerte a tempo, oppure comunicando che sono rimasti gli ultimi pezzi di quel fantastico oggetto. Tutto ciò potrà aiutarti senza dubbio ad aumentare il tuo tasso di conversione.
Naturalmente se hai dubbi in merito alle e-mail per il recupero del carrello e vuoi altre informazioni non esitare a contattarci: siamo a tua completa disposizione!