I digital marketing strategists sono tutti d’accordo: quello tra chatbot ed email è un connubio a dir poco perfetto.
Le email sono ancora oggi uno strumento di marketing incredibilmente efficace, come testimoniato ad esempio dal successo ottenuto da Amazon durante il PrimeDay dello scorso luglio grazie a questo mezzo di comunicazione.
Oltretutto si tratta di un elemento strategico molto conveniente in termini di “Return on Investment”, in quanto da 1 € investito se ne possono ricavare circa 35.
Ma l’ultimo target delle imprese è far sì che questo ROI, già molto conveniente, possa salire ancora di più, grazie alla potenziale sinergia tra chatbot ed email.
Anche se le email hanno una “presa” molto efficace sul cliente, è pur vero che inviarne troppe e in maniera incontrollata può risultare fastidioso e controproducente. E non si tratta di un evento tanto raro: sono molte, infatti, le aziende che cadono in questo errore, allontanando i clienti piuttosto che effettuare engagement.
L’unione tra chatbot ed email, invece, può avere esattamente l’effetto opposto. Innanzitutto, i chatbot sono software che sfruttano l’Intelligenza Artificiale e permettono all’utente di comunicare direttamente col sistema; in particolare quest’ultimo mima gli atteggiamenti umani, donando all’interlocutore la sensazione di parlare con una persona in carne ed ossa.
Ad oggi grandi e piccole aziende hanno integrato i chatbot nei propri portali e nelle leading pages, soprattutto in qualità di “assistente virtuale on-line”.
I vantaggi, per il consumatore, sono importanti. Al di là delle informazioni che i chatbot sono in grado di fornire in maniera istantanea, c’è anche da sottolineare il coinvolgimento dell’utente, il quale sarà non più invitato passivamente a compiere un’azione (mediante una semplice scritta), ma potrà reagire attivamente con il software, generando un’esperienza di navigazione intrigante.
E l’azienda cosa ci guadagna? Molto semplicemente, i chatbot sono in grado di cogliere numerose informazioni relative alle preferenze del cliente. In questo modo durante la navigazione dell’utente possono consigliare di svolgere una certa attività, salvare i progressi e ricordare al cliente della presenza del carrello d’acquisto. Ma, cosa più importante, i chatbot possono sfruttare tutte queste informazioni per inviare al cliente email riassuntive delle proprie attività (acquisti, pagine visitate, prodotti salvati tra i preferiti eccetera) o addirittura per consentire all’impresa di proporre messaggi di posta elettronica sempre più customizzati, e con offerte personalizzate e irrinunciabili.
Chatbot ed email non sono dunque destinati a combattersi, come alcuni ritengono, bensì a collaborare per creare una proposta di valore su misura del singolo cliente, il quale creerà con l’impresa un rapporto basato sullo scambio di valore profittevole e duraturo.
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