La pubblicità online è in continua evoluzione, pronta a cogliere le nuove opportunità che il mercato digitale porta con sé.
IAB, associazione dedicata all’advertising interattivo, ha pubblicato nei giorni scorsi una prima bozza della nuova lista di formati standard per editori ed inserzionisti, che sarà attiva a partire dai primi mesi del 2017 dopo un periodo di sperimentazione. Cerchiamo di capirne di più…
Parole d’ordine: cross-screen e advertising etico e sostenibile.
I nuovi formati, che vanno ad affiancarsi ed in certi casi a sostituire quelli presenti, supereranno le barriere tra i vari schermi, vera necessità degli ultimi mesi. Gli inserzionisti non dovranno quindi più costruire formati specifici per il mobile, facilitando indirettamente anche gli editori coinvolti e verranno utilizzate unità flessibili basati sulla proporzione tra base ed altezza a discapito del classico formato a pixel. Uno degli spazi più utilizzati, il box 300×250, verrà difatti gradualmente sostituito da un box di una unità 1:1, così come il leaderboard (prima 728×90) diventerà un 8:1.
Altro importante obiettivo che IAB vuole percorrere è avere formati meno invasivi per gli utenti, consentendo per esempio l’utilizzo di annunci che si espandono o si animano solamente dopo un clic o uno swipe dell’utente. Questo per cercare di abbassare ulteriormente la percentuale di utilizzo dell’Ad blocking che in Italia si assesta al 13% per i desktop e al 7,6% per gli smartphone e che viene utilizzato, secondo una la ricerca “Lo stato dell’arte dell’Ad blocking in Italia” promossa da Assocom, FCP-Assointernet, Fedoweb, GroupM, IAB Italia, UPA e commissionata a Comscore e Human Highway, per contrastare l’impatto negativo dell’advertising sulla user experience di navigazione (formati invasivi, affollamento elevato, rallentamento nel caricamento dei contenuti).
Introdotte anche le prime linee guida per regolare l’uso nei formati pubblicitari di tecnologie quali la realtà augmentata, la realtà virtuale, i video a 360gradi e le emoji.
Noi di Ketchup ADV saremo tra i primi a testare questi nuovi cambiamenti, essendo soci attivi di IAB Italia.